giovedì, maggio 28, 2020

Sezione Frenante - 'Nuove Dimensioni'

[Articolo ripreso dal blog musicale Topolàin]

Ci hanno fatto aspettare tanto dall'ultimo lavoro, che si intitola Metafora di un viaggio: ben cinque anni di attesa. Sezione Frenante (formatisi nel 1974 nell'entroterra veneziano) inizialmente erano un quartetto che si chiamava Nuove Dimensioni. E indovinate qual è il titolo del loro album - il secondo! - uscito praticamente pochi giorni fa? Nuove Dimensioni!




Il loro è un rock artistico con punte melodiche, ascese e discese, progressioni... una musica che qualcuno, almeno al tempo di Metafora di un viaggio, ha paragonato a quella di gruppi prog rock tipici degli Anni 70. In particolare: Le Orme.
Gli inizi (parliamo di oltre 40 anni fa) non furono fortunati per loro. Le Nuove Dimensioni, infatti, poi ribattezzatesi Sezione Frenante, purtroppo si sciolsero nel 1978 senza aver lasciato nessun disco. Eppure, avevano fatto da "opener" o accompagnatori ad artisti del rango delle summenzionate Orme e inoltre: Perigeo, Ibis, Biglietto per l’Inferno, Tito Schipa...
Molto tempo dopo, ovvero nel 2006, tre membri originari di quel complesso - Doriano Mestriner (chitarre), Mirco De Marchi (tastiere) e Alessandro Casagrande (batteria) - si rimisero insieme e, con l'apporto del bassista Sandro Bellemo e di Francesco Nardo alla voce, riarrangiarono una loro suite risalente agli anni 70 ispirata alla Divina Commedia. Uscì giustappunto, su CD, Metafora di un viaggio (2014), contenente vecchie e nuove composizioni. "Un lavoro piacevole e di spessore che non avrebbe sfigurato se pubblicato nella decade ‘70", leggiamo su MAT2020. Nella stessa recensione apparsa sulla rivista specializzata, la band viene posta sul medesimo livello di Alphataurus, Metamorfosi, Procession.




Ora, accade un evento importante: il vecchio cantante Luciano Degli Alimari si riunisce agli altri tre amici, prendendo il posto del pur acclamato Nardo. Ahinoi, Mestriner da parte sua abbandona la nave non molto tempo dopo (aprile 2015). Ma il sostituto di Mestriner è più che degno: trattasi difatti di Antonio Zullo, alias Master Anthony.
Abbiamo visto che Metafora di un viaggio riproponeva le atmosfere prog del decennio Settanta, con qualche accenno di Deep Purple e/o Uriah Heep, il tutto naturalmente facendo uso di tecnologie odierne e di una produzione eccellente. E il recentissimo Nuove Dimensioni (sett. 2019)? 
Qui l'ensemble veneta sembra voler accarezzare l'idea di strattonare le catene, di liberarsi; almeno spazio-temporalmente. Ma gli ormeggi reggono, le funi sono spesse...
Le 8 tracce (per un totale di oltre 50 minuti) ci raccontano episodi di sviluppo scientifico e crescita tecnica dell'umanità. E, per un discreto tratto, i suoni paiono ricalcare il percorso della fisica moderna, pur se non si vola mai all'interno di una navicella quantistica bensì in una mongolfiera. Mongolfiera che oscilla tra Locanda Delle Fate e Banco. Rimaniamo attraccati a un sound decoroso, insomma, che piace, è raffinato ed estroso... e spesso stupisce... senza infrangere nulla.
L'incipit è "Kosmos", un instrumental che anticipa i timbri, gli effetti acustici, le vibrazioni dell'opera in questione. "L'era di Planck" già ci fa ascendere nel parnaso di ciò che il neoprog italiano ha potuto offrirci negli ultimi anni, con la voce di Degli Alimari a recitare una realtà alia, tuttavia concreta, solidificata dall'eccellente lavoro di chitarra, basso, batteria e tastiere. A questo punto, abbiamo già preso quota. E l'intero viaggio sembra voler condurre alle sonorità di quello che, non solo a una prima impressione, è il brano più completo: "È nata una stella" (il penultimo), esempio qualificantemente antologico del migliore italo-prog. Infine, con l'inno folk-medievalistico "Nomadi velieri", prendiamo congedo da un'opera che merita molte menzioni e - soprattutto! - vendite.

(Nuove Dimensioni è in vendita per un pugno di dollari su Bandcamp...) 
(--- e ovviamente c'è il CD su Amazon.it .)


I Sezione Frenante sono:

Alessandro Casagrande - batteria, percussioni
Mirco De Marchi - piano, organo Hammond, mellotron, moog, synth
Sandro Bellemo - basso
Antonio Zullo - chitarre
Luciano Degli Alimari - voce solista



Ospiti in Nuove Dimensioni
Deborah Barbiero (backing vocals in 4 degli 8 brani), Mauro Martello (flauto, in 3 brani) e Francesca Rismondo (violoncello, presente in 2 tracce dell'album).


Collaborazione ai testi: Federico Berto

Label: Ma.Ra.Cash Records




Bellissima la copertina!
Brani preferiti da Topolàin: "Principe del vuoto", "Venere" e soprattutto "Orizzonte degli eventi" nonché quel vero e proprio compendio del buon prog rock che è "È nata una stella (giostra a catena)".

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 E: www.sezionefrenante.eu

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  POST SCRIPTUM
Alessandro Casagrande mi fa notare che in realtà, tra l'ultimo disco e Nuove Dimensioni, non sono passati affatto cinque anni. Nel 2017 infatti, sotto label Ma.Ra.Cash., è stato pubblicato Metafora di un viaggio rivisited, dove la voce è quella di Luciano. Disco completamente rimasterizzato; rifatte le chitarre acustiche con l'aggiunta di tre bonus... Con due inediti: "Fonte" e "Dieci Giovani. Dieci Giorni. Cento Storie" (brano sul Decamerone di Boccaccio). Inoltre: "Carro di fuoco", che è un omaggio alle Orme - una versione italiana del loro "Truck Of Fire" (e per questo sono arrivati i complimenti degli autori, Tony Pagliuca, Aldo Tagliapietra... e anche quelli di Michi. Michi Dei Rossi).







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