62 persone sono morte e altre 670 sono rimaste ferite nella recente ondata di barbarie xenofobe che ha investito il Sudafrica. Le violenze contro gli immigrati, in gran parte provenienti da Somalia, Senegal, Mozambico, Zimbabwe e Malawi, sono cominciate in un sobborgo di Johannesburg e si sono poi estese in tutto il Paese.
Nella capitale Città del Capo, ma anche a Durban, Milnerton, ecc., orde inferocite hanno assaltato esercizi commerciali gestiti da stranieri e preso a bastonate o a colpi di machete, nonché bruciati vivi, gli aliens che capitavano loro a tiro. Nelson Mandela, simbolo della lotta contro l’apartheid e premio Nobel per la Pace, dopo gli ultimi scontri ha raccomandato ai suoi connazionali di ricordare “da quali orrori veniamo”; ma a fronte della crescente disoccupazione, dell'AIDS che affligge ben il 15% dei cittadini soprattutto di colore, e di un governo debole e interessato in primo luogo a varare leggi in favore di un liberalismo sfrenato, si teme che la situazione degenererà ulteriormente.
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Si parla tanto - giustamente - di boicottare le Olimpiadi di Pechino (qui il link di Reporters sans frontières); sarebbe anche ora di togliere al Sudafrica il diritto di organizzare i Mondiali di calcio 2010.
NO!
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