Nella notte tra l'8 e il 9 maggio di 30 anni fa moriva Peppino Impastato. Era un giovane che, in qualità di speaker di una radio locale, dava troppo fastidio alla mafia, finantoché il famigerato Don Tano Badalamenti diede ai suoi "picciotti" l'ordine di ammazzarlo.
Il giornalista Peppino Impastato, ucciso dagli uomini di "Tano Seduto" Badalamenti il 9 maggio del '78 , giorno del ritrovamento del cadavere di Aldo Moro
La madre di Peppino si è battuta fino alla propria morte (avvenuta nel 2004) affinché venisse fatta giustizia, ma solo nel 2002 Badalamenti è stato arrestato. Il caso infatti fu archiviato per anni dagli inquirenti, che vollero catalogarlo come "incidente" prendendo per buona la messinscena dei mafiosi: il cadavere di Impastato, esponente di Democrazia Proletaria, era stato abbandonato sui binari nei pressi della stazione di Cinisi come se fosse morto durante un attentato dinamitardo che lui stesso stava preparando.
Ieri grande manifestazione di protesta a Cinisi e Terrasini. Oltre 6.000 persone hanno sfilato partendo dalla vecchia sede di 'Radio Aut' dietro a uno striscione con su scritto "La mafia uccide il silenzio pure". Punto d'arrivo: la casa natale di Peppino Impastato a Cinisi, a soli "cento passi" dall'abitazione del boss Badalamenti, come ricorda il titolo del film di Marco Tullio Giordana. Oggi è la "Casa Memoria Peppino e Felicia Impastato", intitolata anche alla madre.
Fra i partecipanti anche l'ex leader di DP Mario Capanna, un gruppo in rappresentanza del comitato "No Dal Molin" e uno di quello "No Tav". Luisa Impastato, nipote di Peppino, ha distribuito quattromila fiori, gerbere donate al Forum Sociale Antimafia da un'associazione pugliese. E' sfilato anche Francesco Caruso, espressione dei movimenti No Global. E poi i vecchi compagni di Peppino e tanti giovani del movimento antimafia rinato negli ultimi mesi a Palermo. Nel corteo, che entrando a Cinisi ha intonato "Bella ciao", tante bandiere rosse. Ma lungo la strada dei "cento passi" la maggior parte delle finestre sono rimaste ancora una volta chiuse e pochissime persone si sono affacciate.
La trasmissione satirica e irriverente attraverso la quale Peppino e i suoi compagni denunciavano le malefatte dei mafiosi e dei politici locali recava il titolo Onda pazza. Dalla mezzanotte di oggi Primaradio si è trasformata in Radio Aut trasmettendo i brani preferiti da Peppino: da Donovan a Fabrizio De Andrè, dai Pink Floyd a Guccini, cantanti degli anni '70 come Enzo Del Re e Pino Masi ma anche musica classica. Inoltre alcuni spezzoni della trasmissione Onda Pazza sono stati e continueranno ad essere trasmessi per tutta la giornata. Ascoltando Primaradio è possibile infine seguire tutti gli eventi organizzati in occasione dell'anniversario.
Nota personale: Decisi di emigrare circa 28 anni fa e credo proprio che fu la barbara uccisione di Peppino Impastato a spingermi definitivamente a compiere tale passo. Ero troppo triste e troppo scoraggiato per continuare a vivere in Sicilia. Forse il mio fu un errore... non so. In realtà, bisognerebbe sempre rimanere e combattere per la libertà della propria terra.
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