Deutschland-Serbien 2-1 a Gelsenkirchen ("patria" dello Schalke 04).
Test decisivo per la squadra allenata da Joachim Löw: dopo il 2-2 a Kaiserslautern contro la Bielorussia, l'intera opinione pubblica e i funzionari della Lega Calcio tedesca si attendono una vittoria "decisa e convincente". La Germania in effetti parte subito bene, ma è evidente che l'attacco non funziona, tanto che a un certo punto il commentatore televisivo scherza: "Ci vorrebbe un Luca Toni...".
Purtroppo per i tedeschi non funziona nemmeno il reparto difensivo, ed infatti al 19° la Serbia riesce a segnare con Jankovic nella prima e quasi unica occasione di tutta la partita. 0-1!
Nel secondo tempo girandola di sostituzioni tra le fila della Germania. Löw manda in campo Podolski e Friedrich al posto di Lahm e Mertesacker, ma l'offensiva dei padroni di casa (pur se spinti dal calore degli spettatori che gremiscono gli spalti della "Veltins-Arena") continua a scontrarsi contro il solido muro serbo. Löw urla da bordo campo, incita i suoi, ma invano. Al 69° Rolfes sostituisce Frings e "il vecchietto" Oliver Neuville prende il posto del deludente Kuranyi. E poco dopo (esattamente al 74°) proprio Neuville segna il meritato pareggio su un cross calibrato di Jansen. 1-1!
Ma a Löw non basta. Odonkor sostituisce Schweinsteiger (che oggi è sembrato l'ombra di se stesso). E' una manovra che avrà successo: quattro minuti dopo, ovvero all'83°, Capitan Ballack, con un tiro dei suoi, "buca" il muro degli ospiti riuscendo a insaccare da 17 metri. 2-1! Boato di gioia dei fans e sospiro di sollievo da parte dei responsabili della Nazionale tedesca.
Si potrebbe dire: "Abbiamo vinto di poco ma abbiamo vinto!" In realtà però questa risicata vittoria contro un avversario non fortissimo non può che far riflettere Joachim Löw e il suo staff di collaboratori: gli Europei sono ormai alle porte e nelle ultime amichevoli non si sono viste soluzioni alternative; tutti gli episodi positivi sono nati infatti da spunti personali dei soliti "oldies"...
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