C'è scarsa considerazione in Italia per la fantascienza "made in Germany"; almeno presso le case editrici, che evidentemente la ritengono poco vendibile. Eppure, dalla "Terra di Mezzo" a un tiro di schioppo da noi provengono alcune tra le firme più interessanti di questo genere letterario.
Come per l'Italia, anche in Germania la science fiction americana iniziò a trovare un mercato negli Anni Cinquanta, sotto forma di riviste e collane non troppo curate. Venivano pubblicati tutti i grandi nomi d'Oltreoceano e solo una manciata di autori tedeschi, i quali, come avveniva da noi, tendevano a imitare i modelli statunitensi. Fanno eccezione Raymond Gallun e Walter Ernsting, che nel 1954 scrissero a quattro mani Der Ring um die Sonne (L'anello intorno al sole). Ernsting creò nel 1961 la più fortunata space opera tedesca: Perry Rhodan.
Edito dalla Moewig, Perry Rhodan, che presto festeggerà il suo cinquantenario, ha avuto fin da sempre un successo sensazionale ed è stato tradotto in molte lingue. Sulla sua scia, furono inaugurate diverse collane di fantascienza, dando spazio anche ad autori locali. Uno dei nomi più celebri è quello di Herbert W. Franke (in realtà austriaco, essendo nato a Vienna), che è arrivato ad affermarsi nei paesi di lingua anglosassone. Franke era un fisico che aveva studiato anche Chimica, Matematica e Psicologia, riuscendo inoltre a brillare come speleologo; era dunque in possesso di numerosi nozioni scientifiche, che non potevano che essergli di aiuto per la sua carriera di autore di SF.
Oggi in Germania hanno una più che discreta fama Andreas Eschbach (grandi successi con i libri Das Jesus Video e Eine Billion Dollar) e Frank Schätzing, il cui romanzo Der Schwarm Elemente è un bel thriller fantascientifico su sfondo apocalittico.
A loro si deve aggiungere Andreas Brandhorst.
Andreas Brandhorst
Iniziamo da una curiosità: dal 1984 questo autore tedesco vive nell'Italia del Nord. Nonostante sia famoso in patria, da noi è stato tradotto un suo unico racconto, "I pescatori di plancton" ("Die Planktonfischer", insignito del prestigioso Kurd-Laßwitz-Preis), apparso nel 1985 sulla rivista Futuro. Per aiutarsi a campare, Brandhorst lavora come traduttore dall'inglese. Per i connazionali ha trasposto praticamente l'opera omnia di Terry Pratchett, oltre a dozzine di romanzi di Star Trek e Star Wars.
Nacque nel 1956 in un paesino della Vestfalia, dove rimase fino all'età di 28 anni. Già da bambino era un fervido lettore, e i suoi primi tentativi di scrittura li compì da scolaretto: storie su animali, indiani ed extraterrestri. Sembra che già allora fosse un bravo narratore, tantoché la sua maestra gli faceva leggere ad alta voce quei primi ingegnosi ghiribizzi davanti a tutta la classe.
Appassionato fin da sempre di letteratura fantastica (collezionò oltre 500 volumetti di Perry Rhodan), si specializzò nel genere, debuttando a soli 19 anni sui quaderni di SF della piccola casa editrice Zauberkreis, di cui divenne un benvisto collaboratore. Seguirono altre pubblicazioni con Terra Astra e per la collana "Terranauten".
Si diplomò in Amministrazione Industriale, ma a una tranquilla carriera borghese preferì l'incertezza della vita da scrittore.
Dopo che nel 1983 la Moewig diede alle stampe il suo romanzo Schatten des Ichs, si fece avanti l'altrettanto prestigiosa Goldmann che gli pubblicò Mondsturmzeit e Die Macht der Träume. Da qui in poi, Brandhorst fu corteggiatissimo, per esempio da Bastei (Die wandernden Berge e la trilogia della "Feuerstraße") e da Knaur (Das eherne Schwert). Nel 2004 poté coronare il suo più grande sogno: per i tascabili Perry Rhodan firmò, come guest author, un romanzo che vede come protagonista proprio il paladino futuristico da lui tanto amato.
Con il collega Horst Pukallus scrisse una manciata di libri a quattro mani per l'Ullstein Verlag, cui seguirono una serie di romanzi fantasy per Schneider e Bertelsmann. Ormai poteva affermare di essere uno scrittore di successo, anche se la sua celebrità non andava - e non va - oltre i confini di Germania, Austria e Svizzera e anche se, per l'unico hardcover di un suo libro (Der Netzparasit, 1983), deve ringraziare un piccolo, anzi microcopico editore: Coran Verlag.
A soli vent'anni, Andreas Brandhorst iniziò ciò che oggi definisce "un esperimento coniugale". Dopo appena un lustro ci fu il divorzio e poco dopo conobbe un'italiana, "la quale nel 1983 mi invitò a un secondo esperimento coniugale". In seguito a tale circostanza, lo scrittore si convinse a venire ad abitare nel Belpaese. "Ero pieno di entusiasmo" racconta nella sua homepage, "ma c'era un problema: come dare da mangiare alla mia famiglia." Eh già, perché intanto erano nati due bambini e il lavoro come traduttore non bastava per assicurargli proventi a sufficienza. Traduceva per molte ore al giorno e non gli restava mai tempo per scatenare creativamente l'immaginazione. Mentre i figli crescevano, l'amore tra i coniugi scemò e nel 1998 arrivò la fine definitiva. E due!
A questo punto, Andreas si chiese se non fosse meglio tornare in Germania; ma intanto era caduto nel "mal d'Italia", quell'irresistibile fascinazione di cui erano già stati succubi Goethe e tanti altri intellettuali nordeuropei. "Non volevo rinunciare al sole, a questo mare e a questi monti, e alla gentilezza degli italiani." Da traduttore full time tornò a trasformarsi in autore. Iniziò la serie sull'universo "Kantaki" con il romanzo Diamant (aprile 2004), cui seguirono Der Metamorph (novembre 2004) e Der Zeitkrieg (ottobre 2005). Libri scritti quasi letteralmente con il sangue.
Il "Kantaki-Universum" diventò il suo marchio di riconoscimento. Vi fanno parte anche i più recenti romanzi Feuervögel, Feuerstürme e Feuerträume. Mentre lavorava a tutte queste opere, ne progettò altre non necessariamente catalogabili come fantascientifiche ("Ci sono tante cose belle e interessanti di cui poter scrivere!"), che però fino ad oggi non sono state pubblicate. Ha trovato invece un editore (e che editore! L'Heyne Verlag è tra i più importanti nel cosmo di lingua tedesca) un'ennesima sua avventura di viaggi spaziotemporali: Äon (febbraio 2009).
Quando non scrive, Andreas Brandhorst ama correre. E' un appassionato maratoneta: ha partecipato due volte alla maratona di Venezia, oltre a quella di Torino e a quella di Vienna. Si allena da circa quindici anni, percorrendo dai sessanta ai settanta chilometri a settimana.
Pur se nel frattempo si è abituato alla vita da single, dice che non avrebbe nulla in contrario ad effettuare un terzo "esperimento coniugale".
Andreas Brandhorst scrive anche con il nom de plum Andreas Weiler.
Invito agli editori italiani
E' un peccato che Brandhorst da noi non trovi spazio. Eppure è capace e industrioso; la sua fantasia pare inestinguibile. Forse un'ottima occasione per lanciare questo scrittore nelle nostre lande potrebbe essere Äon, l'ultimo suo libro in ordine di tempo. Äon non è vera e propria fantascienza, ma un thriller con elementi gialli e fantasy. E, sia pure indirettamente, la trama di questo romanzo tange anche noi italiani.
Äon - il contenuto: ogni cosa ha inizio in un paesino della Calabria, dove vive un ragazzo che è apparentemente in grado di operare guarigioni miracolose. Il reporter tedesco Sebastian Vogler viene mandato laggiù dal suo caporedattore e lui, che non crede al soprannaturale, si accinge a screditare il "guaritore" con un articolo pieno di veleni contro la sciocca superstizione della gente. Ma, con suo stupore, si accorge che il giovane Raffaele è effettivamente in possesso dei segreti della Magia Bianca. Contemporaneamente, in tutta Europa accadono fenomeni paranormali che in qualche modo possono essere collegati ai portenti visti nell'Italia meridionale. Il reporter percorre l'intero continente sulle tracce di tali arcani. E scopre che esiste un immenso complotto, una congiura secolare che affonda le radici in un remotissimo passato e il cui scopo è quello di cambiare per sempre il futuro dell'umanità.
Un altro bel romanzo di Brandhorst è Der Metamorph (2004; ristampato nel novembre 2008, ancora una volta per i tipi di Heyne).
Der Metamorph - il contenuto: da un laboratorio segreto del pianeta Kerberos fugge una pericolosa creatura artificiale. Immediatamente, le danno la caccia diversi gruppi antagonisti. Su Kerberos c'è anche un sodalizio di taumaturghi, individui che posseggono l'occulta conoscenza per sanare ferite e per far svanire ogni forma di malattia. Uno di loro, Eklund, si imbatte in un misterioso giovane che è capace di guarire se stesso (cosa che non riesce neppure ai migliori taumaturghi). A poco a poco Eklund inizia a sospettare che il giovane possa essere il minaccioso mutante di cui tanto si parla...
1 commento:
Perry Rhodan - Brazil
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www.meadiciona.com/perryrhodan
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