mercoledì, maggio 20, 2020

Pipistrelli a Berlino (il Coronavirus in Germania, pt. 2)


Pipistrelli a Berlino


(Coronavirus in Germania, 2. parte)




La signora Müllerau nota dalla sua finestra un brulicare nerastro, uno sbattere di curve draculiane, con qualche faccia sorcina qua e là, e chiama i pompieri. "Del resto" si dice, "i pompieri spesso accorrono per salvare un gatto che non riesce a scendere dall'albero..." E poi si rammenta, in un flash che le aumenta l'angoscia causatele dalla visione di quelle creature sull'altro lato dello spiazzale: eh sì, però in ogni caso il conto per aver chiamato i vigili del fuoco risultano orrendi per l'autore della telefonata, e si tratti pure di incendio o di gatto da salv...
 - 112. Pronto?
La voce della donna della centralina (il 112 è il numero a cui fanno capo, oltre ai pompieri, anche il medico di emergenza e l'ambulanza) è abbastanza vivace. Si pensa subito a una persona sveglia, attenta. Ma, già dopo le prime battute della solerte Müllerau, la stessa voce si fa cupa. Annoiata in qualche modo, o comunque delusa. 
- Beh no, signora. Questo è un caso per la Protezione Animali!
C'è un po' di confusione sulla linea, qualche incomprensione e comunque, dopo un'ora circa, arriva a bussare, a casa Müllerau, una coppia di persone che, di prim'acchito, potrebbero dirsi fratello e sorella. Entrambi hanno occhiali di corno, lei è di cinque anni o giù di lì più vecchia di lui. Si fanno indicare la finestra fatale, dove si precipitano e... gioiscono. 
- Benissimo! - esclama la giovane donna. - Adesso Andreas - (Andreas ha, come armamentario, una macchina fotografica e un bloc notes) - andrà a fotografarli e a contarli. Quella è una vecchia fabbrica abbandonata, dice? Vi si è formata una bella colonia!
- Ma... non spargono... non diffondono il Coronavirus?
La zoologa - o veterinario che sia - scuote il capo energicamente. - Stiamo parlando di pipistrelli tedeschi, Frau Müllerau!
Lei e il suo assistente spariscono in un baleno. Per rispuntare ai piedi della costruzione il cui sottotetto è invaso dai mammiferi chirotteri. A vetri ben chiusi, Frau Müllerau continua a spiare l'attività eccitata di ali membranose, lo sciamare senza sosta dei laidi roditori volanti, qualcuno dei quali già pende capovolto dalle grosse travi... secondo tradizione pipistrellina.
Dopo circa un'ora,  Andreas e la donna torneranno e le diranno: - Grazie di nuovo per averci chiamati. Ci ha reso un grande servigio! È una bella comunità di pipistrelli, 92 esemplari... Vero, Andreas?
- Li ho contati tre volte. 92 - conferma il giovane. 
- Ma stanno costruendo i nidi e si spera che ben presto supereranno le 120 unità. Proprio qui, non lontano da Berlin Hauptbahnhof!
- Allora non debbo spaventarmi...
- Ma no!
- Beh, se sono pipistrelli tedeschi... - ragiona la signora Müllerau. - Sono innocui, nevvero?
- Certo! Anche se lei li prendesse a morsi - (e qui la povera Frau spalanca gli occhi) - o, che so io, volesse farsi una zuppa di pipistrelli...
- Una zup...?
- ... non le accadrebbe nulla. Da quell'insediamento lì non possono arrivare infezioni. Anzi! I pipistrelli sono ottimi per l'insalata, lo sa? Il loro guano è un efficace fertilizzante.




Spostiamoci un po' più in là. Altri appartamenti, a migliaia, a milioni. La Germania contra oltre 80 milioni di abitanti e molti di questi vivono in nuclei familiari. C'è il problema delle scuole, chiuse per via dell'emergenza Corona.
I genitori sono impazienti: la quarantena o meglio ancora il lockdown li ha stremati: vogliono che le scuole riaprano subito!
Ma gli insegnanti (categoria dallo stipendio sicuro...) spingono a maggiore precauzione. "Il governo sta andando troppo veloce" dichiara il loro Verband, la loro associazione. "Avremo di nuovo fin da subito classi sovraffollate e abbiamo visto che cos'è successo in Francia, dove oltre 70 istituti scolastici sono stati re-blindati per casi di infezione da Covid-19! Dobbiamo andarci con i piedi di piombo..."
I tedeschi però, i tedeschi con figli almeno, sono esasperati. "E noi come andiamo in ditta?" 
La seccatura, il grattacapo, ha - ovvio! - radici più lunghe di quanto non si voglia ammettere. La verità è che i "cari pargoli" si sono rivelati, in questi giorni, dei satanassi, delle nullità irrequiete, dei veri e propri saltamartini. Nonostante che in Germania nessuno abbia mai vietato a giovani e vecchi di uscire a sgambettare per le vie o nella natura aperta, anche senza mascherina, e fare sport, e ad ogni modo correre e sfogarsi, i bimbi e i ragazzetti entro le quattro pareti di casa propria fanno il diavolo a quattro. A madri e padri tocca constatare che i piccoli si annoiano, che non sono quei geni che i genitori speravano fossero: leggono poco, preferiscono semmai surfare nel web, e guardano film violenti oppure videogiocano per tutto il tempo... "E poi" insistono gli adulti, quando intervistati, "noi dobbiamo pur tornare al lavoro!" (E il vocabolo "lavoro", "Arbeit", suona, nelle loro bocche scocciate, quasi come "schiavitù".) "Non possiamo lasciarli soli in casa..."
Già. Perché altrimenti distruggerebbero l'intero mobiliario, forse farebbero saltare in aria il vicinato e ammazzerebbero se stessi e qualche innocente.
"Eh no. Impossibile. Soprattutto i più giovani. E poi quelli che vanno all'asilo, i piccini..."
È stata emessa, a questo proposito, una curiosa ordinanza: nei Kindergärten, nelle "Kita" (abbreviazione di Kindertagesstätte, una sorta di parcheggio per bambini aperto tutto il giorno), occorre insegnare ai fanciulli, ai pischelletti, a mantenere tra di loro almeno un metro di distanza. Anche quando giocano!
C'è tanta perplessità circa questo punto, giusto perché i bambini più piccoli tendono a socializzare toccandosi, sono inclini a mordersi e a graffiarsi, a salirsi addosso, a bagnare di bava i vestiti e la faccia degli amichetti e dei nemichetti...

Eh già. La crisi da Corona è una sfida per la salute mentale. Molte famiglie si scoprono incapaci di organizzare le proprie giornate, a strutturare - e dare un senso a - la quotidianità del gruppo, della tribù: a tratteggiare un qualsivoglia piano di emergenza. "E poi papà si lamenta contro il mondo intero e bestemmia stando tutto il tempo sul divano a bere birra..." Ne soffre la psiche di chiunque. 



Ma la psiche era toccata, picchiata, percossa già fin da prima. Probabilmente. Ciò è esatto in gran parte dei casi, in ogni modo. Molti portavano l'Aluhut ben prima dell'avvento del Coronavirus...

Un cappello di alluminio o Aluhut (gli inglesi lo chiamano "cappello di stagnola") è un copricapo fatto da uno o più strati di fogli di alluminio o materiale consimile. Apparve per la prima volta in un romanzo del 1927 di Julian Huxley, The Tissue-Culture King. Vi si narra la vicenda di un uomo che scopre che può bloccare le onde telepatiche governative e dunque evitare di farsi leggere i pensieri indossando appunto una sorta di "schermo" di metallo leggero. 
Oggi, metaforicamente, con "portatore di cappello di stagnola" (Aluhut; tin foil hat) viene indicato un sostenitore delle teorie della cospirazione e, più ordinariamente, "una persona tendenzialmente paranoica".

L'Aluhut, il cappello di alluminio - o di stagnola -, è stato assunto dunque a simbolo dei cospirazionisti. 
Una delle tante teorie dei complotti è questa (presa paro paro da un commento in calce a un video su Youtube):

Voi dite di iniziare a sospettare che USA e Cina sono dietro al virus... USA e Cina insieme... Ma no! Il virus è... made by sionisti, USA e Israele! Mentre invece la Cina, l'Iran e l'Europa sono stati prescelti come bersagli. Stiamo assistendo al primo test di arma biologica a livello planetario, cari ragazzi e ragazze. È comprovato che il Coronavirus NON proviene da Madre Natura. Ma quale animale! Ma quale zuppa di pipistrelli! (Was für Fledermaussuppe...????) Voi credete ancora a Babbo Natale? (Ihr glaubt auch bestimmt an den Weihnachtsmann.)

Curioso notare che i teorici cospirazionisti sono tantissimi anche in Germania. Gli italiani non hanno affatto - dunque - il record di folli paranoici. E i toni sono duri da ambedue le parti: dalla parte dei vegani / no-vax / antimerkel / anti-NWO e dalla parte di chi si dice razionale e avverso a ogni tipo di fake new e usa racchiudere tutti i cospirazionisti sotto il simbolo di... (dobbiamo ripeterlo perché è davvero comico) un cappello di carta stagnola, un Aluhut.

 Il Dott. Christian Drosten


Le voci discordanti - e dissenzienti, per certi versi - sono anche all'interno dei media tradizionali. In TV si fronteggiano da mesi tre virologi, ognuno con idee, teorie e strategie diverse. E a vincere è Christian Drosten, che, a parte tutto, con il suo gruppo di ricerca ha sviluppato il primo  test diagnostico del virus - il primo in assoluto nel mondo. Drosten si è pronunciato tra l'altro a favore di un controllo più accurato delle notizie che provengono da Internet (è, insomma, per la censura), nel tentativo di bloccare "le informazioni false".  Questa è una di quelle cose che non va giù ai complottisti, il cui regno è "l'altra parte", ovvero la Rete. Ove spadroneggiano anche perché lì sono numerosi. Analfabeti nella maggior parte, ma alcuni sono persino laureati. Complottisti, sostenitori di una congiura a livello mondiale... al seguito di agitatori di masse che li spingono a scendere in strada e a protestare contro "il controllo dello Stato e la perdita dei diritti fondamentali di noi cittadini". Eccoli lì in effetti in una piazza di Berlino, Monaco, Amburgo, accalcati, senza mascherine, e spalleggiati (se non sostenuti a forza) da elementi e da gruppi neonazisti (Pegida, AfD e consorti).
Tutto ciò sarebbe da catalogare sotto "normale amministrazione" e "eventi che si potevano prevedere", se non fosse che persino i complottisti, qua e là, un po' di ragione ce l'hanno anche loro (come la signora Müllerau con la sua paura dei pipistrelli e come i genitori "in carriera" che sono stufi di dover condividere uno spazio ristretto con i loro spermii).



Certo una cosa è dare la colpa della rovina del mondo ai Bill Gates, ai Soros, ai Rothschild, ai Rockefeller... un'altra è picchiare selvaggiamente per strada, senza pietà, giornalisti e troupes televisive. L'Heute Show, programma di satira politica della ZDF (secondo programma nazionale), ha visto alcuni dei suoi collaboratori finire in ospedale. Avevano trasmesso troppe barzellette sull'estrema destra, evidentemente; e su chi porta l'Aluhut.
Questo movimento di protesta contro le restrizioni (coatte!) per il Coronavirus ha un nome: si chiama Widerstand 2020 (Resistenza 2020). Un bell'ammasso vario. Vi troviamo chi si rifiuta di mangiare carne e di farsi vaccinare e chi non crede al riscaldamento globale (odiano tutti "la Greta"! Greta Thunberg cioè), e inoltre vedono in "Bill Gage" (che sarebbe Bill Gates) il nemico numero uno e "persuasore occulto-ma-non-tanto" della Merkel e degli altri governanti mondiali (con l'esclusione di Trump e Putin ovviamente, che vengono da costoro considerati il non plus ultra della saggezza e dell'equità al potere).
Eh già. Così come Conte in Italia, anche Merkel in Germania "riceve una telefonata ogni mattina da Gage/Gates, che le ordina quanti germi deve mettere nell'acqua che beviamo, quali strutture chiudere e quali aprire, il numero di morti da Coronavirus da comunicare tramite i TG..."
Ma perché Gates, o chi per lui, dovrebbe avere interesse a uccidere la gente, se è proprio grazie alla gente, alla massa, che guadagna o dovrebbe guadagnare miliardi? (Prima con Windows, adesso con i vaccini... presumibilmente.)
Risposta: "Ti dico solo questo: QAnon". 
Uhm. QAnon significa in pratica pedofilia, satanismo et affini.
In Germania non ci sono stati i morti di Bergamo o di New York (anche se da un paio di focolai in Nordrhein-Westphalen e nell'Oberbayern provengono tuttora cifre terrificanti), né i tedeschi hanno conosciuto le ristrettezze imposte dallo Stato come quelle riscontratesi in Italia. Nondimeno, Widerstand 2020 cresce, e da movimento va diventando, passo dopo passo, un vero partito...

Alla radio intanto (e siamo già a maggio) danno una notizia rassicurante: "Sembra essere terminata l'ondata di Hamsterkäufe" - ovvero acquisti di grandi quantità di beni di uso quotidiano, in particolare prodotti alimentari, al fine di creare una fornitura che permetta di essere indipendenti da eventuali carenze o aumenti dei prezzi. 
E i prodotti dei quali i tedeschi hanno fatto incetta sono stati: pasta (in primis quella scontata, non quella di ottima qualità), passata di pomodori (idem) e carta igienica. Nei primi giorni dell'annuncio del lockdown, in molti negozi e grandi magazzini, di carta igienica non se ne trovava più.





Gli aiuti dello Stato tedesco, per chi deve stare a casa perché la sua ditta ha chiuso o per chi ha un'azienda piccola o media, ci sono stati. E sono arrivati abbastanza in fretta. (Ciò rende ancora più strano, quindi, il fatto che anche in questo Paese ci sia chi va a manifestare affermando che "il virus è un'invenzione... è poco più di un'influenza..." e che "insieme ai vaccini di Gage ci vogliono iniettare il microchip per poterci meglio controllare..." Molti tedeschi dovrebbero, di contro, ringraziare la pandemia e baciare i piedi alla Merkel e allo Stato, tanto democratico quanto munifico, della Bundesrepublik...) Senonché, sono ben più consistenti, e per certi versi inspiegabili, gli aiuti concessi all'industria automobilistica - già nota per la sua natura altamente parassitaria e per la sua carica ricattatoria nei confronti dello Stato - e alle compagnie aeree. 


"... e poi con la scusa del virus mettono tutte quelle antenne 5G, e fanno entrare più negri, che ci succhiano il sangue: questi Asylanten le tasse non le hanno mai pagate..."

Solita musica ovunque, insomma.


"In Francia sono andati a ruba vino rosso e preservativi. E da noi? Carta igienica e pasta. Paese che vai..."


A febbraio prese d'assalto le farmacie. Le mascherine sono andate a ruba. Anche se proteggono da fumo e da polvere grossa, ma mai dai virus.

Scene assurde nei Warenhäuser: un cartello avvisa che "ogni cliente può comprare solo una confezione di carta igienica". Un cliente elegante, addirittura con cappello (e non col cappello di carta stagnola!), ha due pacchi con sé e chiede alla cassiera se non può prenderli ambedue. "Del resto sono due marche diverse, e uno è il tipo a due strati, l'altro a tre strati..." 
"Carta igienica è carta igienica. Solo un pacco!" è stata la giusta reazione dell'incorruttibile cassiera.




"Questa non è Angela Merkel. È una sua sosia." "Staneremo i poteri oscuri dello show business e della politica, grazie anche a Trump. Smantelleremo il Deep State..." "Weinstein e Rockefeller, Bill Gage e gli altri: bevono o si lasciano iniettare il sangue dei bambini e così ringiovaniscono!" 
E: "Il 5G è fatto apposta per arrostire i nostri neuroni..."


Aluhut!




1 commento:

peter patti ha detto...

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