Tra la gioia di tanti britannici(e non solo), se n'è andata quella strega di Margaret Thatcher, reazionaria cretinetti che, insieme a un altro notorio malato di mente - l'americano Ronald Reagan - negli Anni Ottanta contribuì a fare del nostro mondo quello che è oggi, promuovendo il liberismo sfrenato e smantellando lo Stato sociale.
La canzone "Ding dong! La strega è morta", inclusa nel film Il mago di Oz , diventata l'inno degli oppositori della Thatcher dopo la sua scomparsa, viene in questi giorni censurata dalla BBC...
Ding dong the witch is dead, which old witch? The wicked witch
Non mostrò mai un briciolo di simpatia per la gente comune; era amica solo dei ricchi. Definì Nelson Mandela un terrorista (perché combatteva l'apartheid!) mentre non fece che tessere elogi per quel macellaio di Pinochet.Era una psicopatica di ghiaccio.A ogni rave party, mandava i poliziotti a picchiare a sangue i partecipanti. Mandò i soldati di Sua Maestà a combattere sulle Isole Falkland... Sacrificò l'industria e le miniere per il settore finanziario (dove c'erano numerosi suoi "protetti"), rovinando la vita di numerose famiglie britanniche (disoccupazione e non solo).
E' morta all'Hotel Ritz. E i funerali di Stato devono pagarli i contribuenti britannici...
Marcisci all'inferno, bitch!
Il musicista Billy Bragg ha spiegato in più di un'intervista che, se è diventato "socialist" (noi diremmo: di Sinistra), è stato grazie alla Thatcher.E i Pink Floyd le hanno dedicato la canzone "The Fletcher Memorial Home"(album The Final Cut). Ma loro e Bragg non sono stati gli unici a protestare contro la politica di Destra di Maggie Thatcher.A questo linksono elencati alcuni artisti e songs dedicati a tale triste icona del declino del mondo civile (ma i responsabili del sito hanno dimenticatoi Genesis di "Land of Confusion", canzone+videoclip che criticano non solo Reagan ma gli Anni 80 in generale). Da vedere inoltrecodesta website, ove, oltre a 5 canzoni dedicate alla "Iron Lady", sono riportate 5 citazioni letterarie che hanno lei come "protagonista". Nel video sottostante, ecco come Brixton celebra la morte dell'ex premier britannico, conosciuta come "Lady di Ferro":
C'è una strana reticenza da parte dei media nostrani a raccontare ciò che sta avvenendo nel cuore di New York, in quella parte meridionale dell'Isola di Manhattan dove ha sede il più importante centro degli affari internazionali: Wall Street, a due passi da Ground Zero. Come mai non si racconta agli italiani che tantissimi uomini e donne stelle-e-strisce hanno acquisito coscienza, rivoltandosi contro i burattinai e i ricchi banchieri e business men che, per ingordigia, hanno cambiato in peggio il destino della cittadinanza americana, influenzando anche quello delle generazioni a venire?
A ritmo quotidiano si svolgono a New York marce di protesta e svariate altre manifestazioni (sono qui rappresentate diverse idee liberals, compresa quella che richiedeva la non-esecuzione di Troy Davis). Il malcontento è sfociato ieri nei "tumulti" sul Brooklyn Bridge...
Era in realtà un'ennesima protesta civile, una dimostrazione in chiave di pacifismo; evidentemente però anche l'America di Obama, per difendere i propri ricconi, non trova altri metodi che quello della repressione... La protesta di sabato sul Ponte di Brooklyn ha visto la polizia impegnata in una retata che ha "fruttato" 700 arresti. Ma i partecipanti a Occupy Wall Street reagiscono con la rabbia placida di chi ormai ha poco da perdere e hanno già annunciato un "presidio fisso" del quartiere della Borsa. 200-300 persone sono accampate da un paio di settimane allo Zuccotti Park, dov'è stata organizzata una cucina d'emergenza insieme ad altri servizi di fortuna.
Queste sono notizie che dovrebbero stare in primissima pagina su tutti i quotidiani, e invece da noi le nascondono... probabilmente per paura che anche i cittadini italiani più "neutri" decidano di accodarsi al popolo viola, rosso, blu o a strisce iridate.
E' in corso una serie di manifestazioni su tutto il continente europeo alla vigilia del G20 che inizierà a Londra giovedì prossimo. Nella capitale britannica, i dimostranti hanno respinto gli avvertimenti della polizia, che prevede una "manipolazione da parte di gruppi anarchici vogliosi di creare disordini".
Un professore universitario è stato sospeso dal lavoro dopo aver annunciato che "i banchieri verranno impiccati ai lampioni". Ai dipendenti di banche e altri istituti finanziari le autorità hanno suggerito di non vestirsi "in maniera vistosa" per evitare di attirare troppo l'attenzione della folla.
Non solo nel Regno Unito: grandi proteste hanno preso piede pure in Germania. 15.000 persone hanno sfilato a Berlino. Anche Francoforte sul Meno, capitale europea delle banche, ha visto le sue strade riempirsi di gente che ha urlato slogan del tipo: "Non vogliamo essere noi a pagare per la vostra crisi".
Biden: "Dateci una possibilità"
Nella giornata di sabato, Joe Biden, Vicepresidente degli Stati Uniti, ha lanciato un appello agli anti-global che hanno già iniziato a segnalare il loro disagio ai rappresentanti di Stato che il 2 aprile si riuniranno a Londra. "Date ai vostri governi la possibilità di combattere la crisi" ha detto Biden, che si trova in Cile per una conferenza di politici del Centro-Sinistra. E ha aggiunto ai giornalisti: "Spero che la gente ascolti ciò che noi a Londra avremo da dire. Di certo non abbandoneremo il tavolo delle trattative senza aver prima lanciato delle proposte concrete".
Soltanto a Londra, sono stati decine di migliaia i dimostranti che hanno protestato contro la peggiore crisi che si ricorda fin dal 1929. Altre migliaia di persone hanno marciato nel centro di Parigi, Vienna, Ginevra, Berlino e Francoforte.
Il Premier britannico Gordon Brown ha affermato: "Capisco il senso della manifestazione qui a Londra, ma le risposte potrò darle solo al G20".
E, da Oltreoceano, Biden ha insistito: "Vorrei dire a questi cittadini che una soluzione a tutti i problemi ci potrà essere unicamente se noi politici potremo discuterne, confrontandoci sulle nuove circostanze che sono sorte. In caso contrario, la situazione non farà che peggiorare".
A Berlino viene già celebrato il funerale del capitalismo.
Più di 70.000 studenti hanno protestato oggi in 40 città tedesche contro le classi sovraffollate e la carenza di insegnanti. "Continueremo a far sentire la nostra voce finché la smetteranno di operare tagli alla scuola" ha spiegato alla Bild Zeitung un liceale di Berlino. Nella capitale, oggi il traffico è stato bloccato per ore a causa della mobilitazione e tra le università occupate c'è la celebre Humboldt.
Notevole la partecipazione anche a Stoccarda, Braunschweig, Amburgo, Hannover e Dresda.
Gli studenti dicono no al "sistema-istruzione di Angela Merkel", che di fatto riserva gli studi superiori alle classi elitarie, rifiutano il cosiddetto "G8" (percorso ginnasiale in 8 anni anziché in 7) e chiedono l'assunzione di un numero maggiore di professori. Governo e parte dei media tedeschi cercano di discreditare il movimento (cui aderiscono molti insegnanti) definendolo "pilotato dall'estrema sinistra".
Cortei. Mobilitazione in tutta Italia. Sit-in in Rettorato. Scontri tra studenti e polizia a Milano... Mi stropiccio gli occhi, credendo di essere stato ricatapultato nel passato, e più esattamente nel '68, forse a causa di uno di quei vortici spaziotemporali che gli scrittori di fantascienza sono così bravi a raccontare.
Ma quanto deve essere asinino un governo per causare un tale sconquasso?
Chiunque diventi ministro a quanto pare deve per forza inventarsi una riforma, e quella della Gelmini è talmente folle che non poteva che scatenare il putiferio. Domanda: era tutto pre-programmato (magari per tenere in allenamento i manganellatori in uniforme) oppure ogni cosa è frutto di miopia mentale, di mera incompetenza, mista magari a un po' di psicopatia? Lei, Maria Stella, va avanti decisa, e intanto la protesta sale di tono ogni giorno di più. Il bello è che la Ministra (insieme a più di un giornalista) per giustificare le sue "trovate" prende ad esempio la Germania, Paese dove la situazione della pubblica istruzione è catastrofale, e non da adesso (i "cervelloni" al servizio della Merkel stanno "ristrutturando" ogni cosa facendo arrabbiare genitori, alunni e corpo insegnante - possibile che chi va al potere non debba lasciar lavorare in pace, sulla base delle pur sgangherate leggi preesistenti, chi è capace di farlo?), ma già dai tempi di Schroeder, con i tagli alle spese che spinsero decine di migliaia di studenti insieme ai loro docenti a protestare nelle piazze di tutte le più grandi città. Ma è chiaro: poiché gli italiani vengono mal informati persino sui vicini europei, le nostre cariche governative si appellano a ogni pie' sospinto ai "miracoli" delle istituzioni tedesche e francesi pur di far passare le loro scriteriate riforme. Una volta pertutte: in Germania e in Francia non funziona più un bel cavolo, e non da oggi ma dagli Anni Ottanta-Novanta. Ricordate quant'erano leggendarie - a ragione - le Poste e le Ferrovie della Bundsrepublik? Ebbene, tali modelli di precisione e puntualità fanno ormai parte del passato. Di quello remoto. Sono state pivatizzate e quindi condannate allo sfascio. Lo stesso dicasi di tutti gli altri servizi che furono già pubblici (sanità in primis: pregate di non dover mai farvi curare in Francia e/o Germania se non siete benestanti!). I cittadini francesi e tedeschi stanno malissimo, la loro classe media è tra le più disagiate d'Europa, la povertà imperversa... Si tratta di due nazioni che, forse ancor prima delle altre tra quelle del nostro continente, sono cadute nelle grinfie dei mafiosi della globalizzazione, ovvero delle mani longae del "liberismo" più sfrenato. Quindi, signori, smettetela di citarle come esempio. Il federalismo tedesco? Mein Gott, non ne parliamo proprio! Con la riforma costituzionale del 2006, insieme alla deroga di "maggiori competenze" ai Laender il governo centrale ha affibbiato loro anche maggiori oneri fiscali (la riforma, è palese, mirava proprio a ciò). Tutto a spese di quei cittadini che pagano le tasse perché hanno ancora un lavoro (ma diventano sempre di meno; precariato e disoccupazione impazzano). La Germania boccheggia, la Francia (il cui settore terziario, quello dei servizi, occupa ben il 72% della popolazione attiva) è assolutamente moribonda... Prenderle come modelli è buttare fumo negli occhi degli italiani.
Ma torniamo alla scuola - o, come vorrebbe la Gelmini, "squola". Leggo:
Padova, mobilitazioni in città. All'Istituto di Astrofisica Spaziale di Bologna le trasmissioni sono momentaneamente sospese, lasciando spazio ai ricordi di un passato in cui, per quanto poco, il nostro Paese alla ricerca sembrava ancora crederci. Roma: gli enti di ricerca in piazza. Protesta all'ateneo di Palermo. Pisa, lezioni in piazza dei Miracoli. Cagliari, i ricercatori precari del INN-CNR intervengono durante un Assemblea d'Ateneo esponendo le conseguenze della legge 133 e le proposte per manifestare il disappunto. Torino, 30.000 in piazza. Firenze, il funerale dell'Università - protestano in 40.000. Roma, corteo a San Giovanni. Roma, Sapienza vs Gelmini...
E la protesta monta su Internet: c'è un vero e proprio boom di blog e siti "anti"!