Visualizzazione post con etichetta horror. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta horror. Mostra tutti i post

sabato, giugno 29, 2013

Antologia Sborror vol. 2

 Eccolo !   La Skuro Connection procede abbastanza velocemente con la pubblicazione di eBook (per Kindle) dei racconti di franc'O'brain



Il contenuto di
Antologia sborror vol. 2
(V.M. 18) :
Fausta
I corvi bianchi
Hotel Biancaneve
La grande ora di Amok
Arachnolove
Le Gioconde di Gesù
Il colpo mancante
Fulvia
Ogni volta che la pubblicità
Steroid Killer
L'ultimo consulto
Spooky
Pholcus Phalangioides

                           Pag. 666  (Note)




░▒▒▒▒▒▒░▒▒▒▒▒▒▒▒░▒▒▒▒▒▒▒▒░▒▒▒▒▒▒░

In tutto sono in programma tre raccolte "sborror" ((C) franc'O'brain). Questa è la seconda, come sempre piena di elementi mortiferi che però non esaltano una presunta tanatofilia dell'autore, quanto il suo attaccamento alla vita. Suo e... dei suoi personaggi.

Come il primo, anche quello attuale è un tomo abbastanza corposo (135 pagg.), pieno di "storie" raccapriccianti, sanguinose... ma anche di casi umani - stravaganti, bizzarri, splatter, tutti all'ombra dell'Orrido, dello Spaventevole.


Di seguito, una recensione dal web:

                                                     

... La verità è che in Italia, dagli Anni Settanta, non è cambiato proprio nulla. Se un tizio di allora tornasse a sfogliare i giornali e a seguire la televisione solo oggi, dopo trentacinque-quarant'anni, troverebbe nomi nuovi ma, essenzialmente, gli stessi problemi: disoccupazione inarrestabile, lentezza esasperante del mostro burocratico, ricchi ladri e tantissimi poveracci che si fanno la guerra tra di loro.

Meglio dunque prendersi una pausa dai quesiti attuali (verrà Berlusconi finalmente interdetto? il governo Letta si inchinerà al diktat dell'Europa o cercherà di risolvere i veri bisogni del Paese?...), che del resto servono soltanto ad avvelenarci maggiormente la vita; meglio spegnere la TV, chiudere  per un po' le infide finestre d'informazione e leggere qualche buon libro. Anzi: qualche buon e-book.

La Skuro Connection ha realizzato per Kindle un'Antologia Sborror (per ora due volumi; ma in programma ce n'è un altro) che, in nuce, contiene tutti i vizi (delitti efferati ed eros; thanatos e follia quotidiana...) che sorprende per qualità di scrittura e per grado di entertainment. La parola "sborror" (TM) (marchio registrato!) è un'invenzione dell'autore di queste storie, franc'O'brain,  che con tale termine designa lo stile delle sue narrazioni.

Divertitevi! Divertiamoci! Rilassiamoci!







martedì, febbraio 12, 2013

Amanti dell'horror?

Comprate e fate comprare...




franc'O'brain - Antologia sborror Vol. 1, Skuro Connection - eBook Kindle

Le narrazioni ivi contenute spaziano da puro splatter a umorismo nero. franc'O'brain, svezzatosi più con la fantascienza che con Poe e Lovecraft, ci offre 19 racconti che potrebbero benissimo diventare la "stoffa" di altrettanti film...
E' horror? Chiaro! Ma lo stesso autore preferisce definire il suo genere "sborror" (TM)...

sabato, settembre 29, 2012

Recensione di 'Donnie Darko'

(USA, 2001)



Regia: Richard Kelly
Cast:
Jake Gyllenhaal, Holmes Osborne, Mary McDonnell, Maggie Gyllenhaal, Daveigh Chase, Jena Malone, James Duval, Katharine Ross, Drew Barrymore, Noah Wyle, Patrick Swayze, Beth Grant

<--- Il DVD in italiano




Uscì nelle sale dopo gli attentati alle Twin Towers dell'11 settembre e sparì ben presto dalla circolazione, anche a causa della scena in cui è coinvolto un aereo che perde un reattore. Ma il passaparola ha fatto resuscitare questo film, che ormai conta stuoli di aficionados...
 



" />

 
Lo stato di cult di cui gode Donnie Darko è dovuto al fatto che molti giovani si sono riconosciuti nel personaggio principale. E' il medesimo flash autoterapeutico che ha reso immortali James Dean, Il giovane Holden e Arancia meccanica.
Per un adolescente, certo, non è difficile sentirsi vicino a Donnie; in fondo il ragazzo, per essere un matto, è abbastanza innocuo - oltre che quasi casto. La sua ribellione, a fronte di genitori simpatici nonostante il modus vivendi "borghese" e che dimostrano di amarlo (ciò nel film non viene mai messo in discussione), nasce dallo scombussolamento interiore e non da una riflessione metafisica e/o sul sociale.
Alcuni critici stranamente ritengono Donnie Darko un film che mostra la protesta giovanile contro il sistema scolastico e, più in generale, contro gli adulti, ma in realtà tale presunta rivolta si limita ai soliti gesti di bullismo in classe e nel cortile scolastico, oltre che alle atroci - e sterili - mascherate di Halloween. Insomma, il telaio portante è quello di un film di/sui teen-agers. Ovvio che viene tracciata anche una storia d'amore (del resto è quella l'età per amare!), e il rischio latente era quello di creare un'ennesima fiaba moderna, imperdonabilmente stupida per via di un romanticismo sciatto e rimasticato da ragazzini stelle-e-strisce; per fortuna però Richard Kelly ha voluto rendere omaggio a Philip K. Dick e il film, dopo essere scivolato sul paludoso sentiero dell'horror (tramite le allucinazioni del protagonista borderline), si risolve in un bel rebus fantascientifico.
E' proprio la struttura narrativa ad affascinarci maggiormente. Anche se è individuabile una storyline o trama che dir si voglia, Kelly mima le acrobazie fabulanti di un Kurt Vonnegut e la vicenda finisce per rivelarsi un serpente che si mangia la coda o, per usare un termine matematico, un nastro di Möbius. Non può essere altrimenti, d'altronde, quando viene affrontato il tema dei viaggi temporali, i quali, come si sa, comportano uno o più paradossi, costringendo perciò gli scrittori a inventarsi una logica alternativa. A questo proposito, abbiamo il sospetto che l'autore (e regista) di Donnie Darko abbia attinto da un altro maestro della fantascienza, ovvero da Murray Leinster (vedi soprattutto la "trovata" dell'Universo Tangente), che di viaggi e paradossi temporali fu uno dei primi specialisti, tanto da fondare su di essi la propria carriera scribatoria.
 
 
La recitazione di Jake Gyllenhaal è indimenticabile. Come già successe per Anthony Perkins in Psycho, Jake "è" Donnie Darko. Impossibile ormai immaginarsi qualcun altro nello stesso ruolo. La sua addirittura non è nemmeno più un'interpretazione nel senso di "abile prestazione istrionica", bensì una vera e propria incarnazione.
A Donnie/Jake appare un inquietante coniglio che è il capovolgimento orrifico di Harvey, la creatura che accompagna il docile matto James Stewart in una commedia del 1950.
 
Ricordate? Il titolo di quella pellicola in bianco-e-nero è proprio Harvey. Là il protagonista, Elwood, alias James Stewart, è quasi uno stinco di santo e, sebbene gli manchi qualche rotella, non è privo di una certa saggezza filosofica. Ecco uno dei suoi monologhi:
  • "Harvey e io sediamo nei bar... prendiamo un bicchierino o due, facciamo suonare il juke box. E subito tutte le facce si girano verso di me, e sorridono, e dicono 'non sappiamo come ti chiami amico, ma sembri un tipo simpatico'. Harvey e io ci accendiamo in quei momenti d’oro. Siamo entrati come estranei... e subito abbiamo degli amici! E loro si avvicinano, e siedono con noi, e parlano con noi. Parlano delle grandi cose terribili che hanno commesso, e delle grandi cose meravigliose che faranno. Delle loro speranze, dei loro rimpianti, dei loro amori, dei loro rancori. E tutto in larga scala, perché nessuno porta mai nulla di piccolo dentro un bar. E poi io presento loro Harvey... e lui è più grande e più straordinario di qualsiasi cosa loro possano mai mostrare a me. E quando se ne vanno, se ne vanno impressionati. Le stesse persone raramente ritornano; ma questa è invidia, caro mio. C’è una piccola dose d’invidia in ciascuno di noi."
Invece Frank, la creatura dalle fattezze di coniglio in Donnie Darko, è cattivo. E'  l'antagonista dell'eroe/antieroe del film, non il suo compagno buono e comprensibile. Per Donnie, alle prese con la pazzia intus et foris, non c'è spazio per i discorsi o i gesti buonisti. Il motore di jet è precipitato sul suo letto quando lui era assente e dunque si è potuto salvare. Almeno questo è quello che vede o crede di vedere lo spettatore...
 
 
Sinossi di Donnie Darko
Il personaggio che dà il titolo al film, un adolescente americano con problemi psichici, durante un attacco di sonnambulismo che lo porta fuori di casa si imbatte in Frank, un coniglio gigante che gli predice la fine del mondo. E' la notte del 2 ottobre 1988. In tivù viene trasmesso il duello elettorale dei due candidati alla Casa Bianca: il repubblicano George Bush senior e il democratico Michael Dukakis. "Il mondo finirà tra 28 giorni, 6 ore, 42 minuti e 12 secondi" lo avverte il coniglio. Quando Donnie si risveglia e fa per rincasare, scopre che la sua camera è stata devastata da un motore di aereo caduto dal cielo! Da qui in poi, accadono altri strani fenomeni che minacciano la vita delle persone a lui care. Intanto, la sua schizofrenia dilaga: i suoi occhi riescono a vedere "lombrichi" trasparenti che escono dal plesso solare delle persone (i famigerati wormholes), proprio come aveva predetto Mother Death (il cui nome è stato tradotto in italiano con "Nonna Morte"), un'eccentrica scrittrice ora vecchissima e semidemente, autrice di The Philosophy of Time Travel. La vecchia conosce bene tali prodigi. Anzi, a quanto pare, solo la pazzia consente di poter viaggiare nel tempo...
"28 giorni" è l'informazione fornita da Frank. Difatti, tappa dopo tappa, il film ci porta fino al 30 ottobre, alla vigilia di Halloween. L'iperbole si fa sempre più vertiginosa finché non ci si vede costretti a sfogliare il calendario all'incontrario.
 

"Alcuni nascono con la tragedia nel sangue" dice a un certo punto Gretchen, la ragazza di Donnie...
Donnie Darko fa a lungo la spaccata tra horror e science fiction. Come detto, non si può non pensare a Philip K. Dick, il romanziere americano che così bene ha saputo descrivere la schizofrenia. Similmente a Dick, Richard Kelly rende "reali" le allucinazioni per poi coniugarle alla teoria della relatività (che, fino a prova contraria, è scaturita dalla mente di uno scienziato, non da quella di un appassionato di fenomeni paranormali). L'autore del film ci suggerisce che c'è un Universo Primario e ce n'è uno Tangente. Quando da quest'ultimo fuoriesce un artefatto (in questo caso, la turbina di un grosso velivolo), è come se si scoperchiasse il vaso di Pandora: la linea di confine spaziotemporale si spezza, le dimensioni a noi note non combaciano più... in pratica, la follia si fa normalità.
Il protagonista compie degli atti vandalici ma è, in fondo, una vittima innocente: non si può imputare a lui, difatti, la circostanza dello squilibrio chimico che avviene nel suo cervello. E, forse, il tunnel dentro cui lo ha spinto la malattia, dove il tempo si ripete uguale all'infinito e ogni cosa è già predestinata e ritorna, è l'unico luogo in cui si può arrivare veramente a comprendere la quintessenza delle cose del mondo.
 
 

Accenni e allusioni "colte"
Oltre al richiamo al coniglio Harvey (che è una reprise di quello di Alice in Wonderland), il film è pieno di citazioni, associazioni di idee e microeventi che legano l'ieri all'oggi, un'opera letteraria e/o cinematografica all'altra. Così, uno dei personaggi è rappresentato da una vecchia pazza che risponde al nome di Roberta Sparrow. Ne abbiamo già accennato nella "Sinossi": la Sparrow, detta "Mother Death", è la fittizia autrice di un libro sui viaggi nel tempo.
Nel corso della campagna di pubblicità per il rilancio di Donnie Darko, deciso a distanza di un paio di anni dall'esordio fallimentare, qualcuno della produzione ha addirittura scritto il libro della Sparrow, che io ho diligentemente scaricato sul mio computer e "parcheggiato" su uno dei miei server (scarica
The Philosophy of Time Travel in formato .pdf).
Un altro libro, stavolta reale, di cui si parla nel film e che qualcuno vocifera sia stato tra le massime fonti d'ispirazioni di Anthony Burgess per il suo Arancia a orologeria (Arancia meccanica), è The Destructors, di Graham Green. La storia di The Destructors si svolge a Londra durante la Seconda Guerra Mondiale e tratta dell'impatto socio-psicologico che il conflitto armato ha su un gruppo di adolescenti, che scaricano le loro frustrazioni trasformandosi in vandali...






Il sequel: S. Darko
 

2009: esce la "continuazione" di Donnie Darko. Il titolo è S. Darko.
Nathan Atkins ne è l'autore. Ed è bravo nel suo mestiere, bisogna dirlo. Il primo film mai realizzato nato dalla sua penna è stato uno short dal titolo Cultivation (del 2003) che, guarda caso, parla di un mondo magico parallelo. Dunque, è lo sceneggiatore più qualificato per un sequel di Donnie Darko.
In S. Darko, sono trascorsi sette anni dalla morte di Donnie (7: cifra carica di significati...).  Samantha, la sorellina del defunto, è intanto cresciuta. Ha 17 anni e, insieme al suo amico Corey, si mette in viaggio per una vacanza da trascorrere a Los Angeles. Durante il tragitto, entrambi vengono tormentati da strane visioni... Tornano qui gli wormholes o buchi di tempo.
S. Darko (la "S" sta per "Samantha") è stato scritto seguendo le direttive di Richard Kelly, ma questi si è dissociato dal film e la regia è stata affidata a Chris Fisher.
Impossibile dire se l'operazione-sequel sia riuscita. Diciamo semplicemente che si tratta di un  film diverso. Per onor del vero, sia la critica sia il pubblico lo hanno giudicato "perdibile".
 
 Daveigh Chase, classe 1990, interprete di S. Darko: anche le sorelline crescono...

giovedì, gennaio 08, 2009

Rossana, by franc'O'brain

Un racconto horror su un tema che fondamentalmente appartiene alla fantasy amorosa: fanciulla del popolo sposa nobiluomo. Non è una storia dei tempi passati, ma attuale. Ci sono, ancora oggi, aristocratici di antiche casate che trascorrono il loro dasein rinchiusi in improbabili dimore signorili. Barone Bodoni ("Barone" di nome e di fatto) è uno di questi. Peccato che abbia qualche difettuccio di troppo...!


Leggete e/o scaricate Rossana, l'ultimo pulp internettiano (o 'racconto sborror', come lo definisce lui) di franc'O'brain. Il file è in formato .doc.

venerdì, ottobre 10, 2008

Ferrara Edizioni: numero 'Aleph' di una nuova collana

Pubblicato il primo numero di Inside GHoST



La Ferrara Edizioni annuncia l'uscita del volume "Aleph" (o numero zero) della collana "Inside GHoST".


Dopo oltre dieci anni di attività prevalentemente dedicata al fantastico, Club GHoST (ora fuso con l’Associazione Culturale Area 31) insieme a Ferrara Edizioni lancia il progetto Inside GHoST, una speciale collana editoriale dai contenuti misti (narrativa e saggistica in primo luogo) correlata sia al portale ePress che ai concorsi organizzati da Area 31 e Ferrara Edizioni.

Da un’idea originale di Massimo Ferrara, Inside GHoST pone come obiettivo principale quello di realizzare agili volumi dai contenuti più svariati, dei libri in sostanza che come argomenti non si limitino alla sola narrativa ma che offrano anche qualcosa di più tra saggistica, poesia, recensioni, dossier, figurazioni, ecc. Oltre al cartaceo poi il progetto Inside GHoST attraverso il portale ePress mette a disposizione ulteriori contenuti extra che potranno essere consultati da coloro che acquistano i volumi originali della collana.



Fuori dunque Aleph, il primo numero presentato in esclusiva da Peter - franc’O’brain - Patti:

 


A volte, ascoltando un pezzo musicale, sentiamo la nostra anima "involarsi". O, come scrisse Edgar Lee Masters in 'Francis Turner' (nell'Antologia di Spoon River): "Mentre la baciavo con l'anima sulle labbra / l'anima d'improvviso prese il volo." Volenti o nolenti, in questi speciali momenti ci ritroviamo (tele)trasportati in una dimensione alia, in un differente cosmo, e nella nostra mente si affaccia un quesito: "Che cos'è più reale: la presunta realtà o ciò che appare come una fola, un puro prodotto di fantasia?"





mercoledì, settembre 24, 2008

'Sono l'Anticristo' e accoltella quattro persone

[Ma la notizia è riportata in almeno cinque diverse versioni]


Il sangue, la chiesa, l'esoterismo... A certuni, le invenzioni dei romanzieri horror danno davvero alla testa.


Luca C. (però alcune fonti lo chiamano Andrea L., altre Marco Luzi...), romano di 25 anni (secondo alcune fonti di 20), ha fatto quasi una strage nel quartiere capitolino di San Saba. Entrato in un locale adiacente alla chiesa di Santa Marcella (a 200 metri dall'abitazione in cui vive con la madre), ha ferito il prete e un parrocchiano. Sfortunatamente per lui, nel locale era presente anche un poliziotto... Questo almeno è quanto ha comunicato un'agenzia stampa. Secondo un paio di quotidiani, invece, il poliziotto entrerebbe in scena solo più tardi... Ma procediamo. 


L'agenzia stampa dice che sarebbe stato proprio il poliziotto a udire per primo la voce dello squilibrato che nel suo delirio diceva di essere l'Anticristo. Uno dei quotidiani scrive invece che a udire queste parole sarebbe stato "il sacrestano" (in realtà, un semplice frequentatore della parrocchia).  


Di sicuro esiste una testimone della "mattanza"; tale Ludmilla, giovane straniera che lavora nella stessa chiesa. "È entrato nel corridoio che si trova di fronte all'ufficio parrocchiale gridando 'datemi le chiavi della macchina', poi li ha aggrediti con un coltello" ha raccontato Ludmilla.


Bene. Allora, Luca C. (Andrea L.? Marco Luzi?) si è scagliato contro Don Canio, 68 anni, assalendolo con numerosi fendenti al volto e alla gola, e poi contro il 77enne parrocchiano (e non sacrestano!), ex prefetto (su ciò sono tutti concordi), che ha tentato di fermare l'aggressore. Ma la folle azione di Luca/Andrea/Marco è proseguita anche fuori, nei giardini di fronte alla chiesa, dove a essere ferita è stata una babysitter peruviana di 37 anni, a passeggio con una bambina. Quando ha visto il giovane con la maglia insanguinata dirigersi verso di lei, la babysitter ha dapprima tentato di scappare, poi si è accovacciata sulla piccola per difenderla, e Luca (o come altro si chiama) l'ha colpita alle scapole.


Il poliziotto (che secondo l'agenzia stampa è stato testimone del fattaccio perché presente negli uffici della parrocchia, secondo diversi quotidiani è invece entrato in azione dopo che la Mobile è stata allertata), insieme a un collega  ha trovato il C. (o il L.) in stato confusionale in via San Teodoro. E anche lui, il poliziotto, è stato accoltellato - all'addome - mentre disarmava lo squilibrato.


In tasca il giovane aveva tre biglietti con la scritta "questo è solo l'inizio... 666" e nel suo appartamento la polizia ha trovato decine di scritti che accennano al romanzo Il Codice da Vinci e riferimenti all'omonimo film trasmesso in T.V. la sera prima, nonché due riproduzioni dell'Ultima cena di Leonardo e quattro documenti intitolati Le verità nascoste, Io l'Anticristo, Predizioni, L'Apocalisse.


Inoltre gli agenti hanno rinvenuto quattro pesi da un chilo che il ragazzo avrebbe rubato da una palestra "seguendo la guida della Madonna". Poi ancora i numeri di telefono di alcune emittenti nazionali e di alcuni giornali, una teca, alcuni lucchetti e le rispettive chiavi. Il ragazzo al momento dell'arresto aveva con sé due coltelli da cucina, un panno rosso e un rosario. "Sono state le voci a guidarmi" ha dichiarato.


Dovevano arrivare al Papa i messaggi che il 25enne (o ventenne? non si sa bene) aveva preparato e ordinato in casa in modo tale che gli inquirenti e la madre con la quale viveva potessero trovarli. Sulle riproduzioni dell'Ultima cena aveva disegnato una freccia a indicare una presunta mano di San Giovanni o della Madonna.


                          *************


Un puro gesto di raptus, assolutamente da condannare. Ma è da condannare anche il pressapochismo di molti giornalisti. E' incomprensibile come mai i dettagli di questa vicenda vengano riportati in maniera completamente differente da vari organi di stampa...

sabato, luglio 19, 2008

Quotidianità 'orrifica'

Chi ha seguito la mia attività di scrittore, avrà notato che ho sospeso (momentaneamente?) la pubblicazione di testi horror. Il motivo è che nella vita di ciascuno di noi irrompono periodi contrassegnati dall'orrore: quello autentico, che quasi sempre ha la facoltà di lasciarci senza parole o, se si vuole, di essiccare l'inchiostro della nostra penna. La morte violenta e improvvisa di uno dei nostri cari, l'aver accettato un lavoro umile e duro che avrebbe dovuto essere uno stratagemma di sopravvivenza e invece assomiglia sempre più all'Highway to Hell, il dolore immenso e assoluto del nostro compagno (della nostra compagna), accompagnato dai segni della vecchiaia precoce sul suo volto e nel suo spirito, lo stato d'animo abbattuto e sfiduciato di nostri amici e conoscenti che hanno avuto il coraggio di aprire una qualche attività che avrebbe dovuto renderli liberi e che ha finito per tradirli, scavando profonde rughe sulle loro facce una volta sorridenti... Tutto questo, sì, porta orrore, è orrore, e viene da alzare i pugni al cielo e inveire contro gli dèi e urlare: "In culo anche la Letteratura!". Ogni tanto si intravede un raggio di sole e intuiamo: "Non bisogna abbandonare le speranze, non devo dire di no alla vita". Perché forse - forse -  le cose si aggiusteranno, le nubi si diraderanno - o, come cantavano i Dire Straits: "There should be sunshine after the rain". Intanto però il danno è fatto, la ferita sanguina, gli occhi sono tirati in giù, la schiena è spezzata e chissà se riusciremo di nuovo a chinarci per raccogliere i fazzolettini di carta inzuppati di lacrime che segnano il cammino di chi ci precede. E' questo l'orrore vero: non la vita ma la sua assenza; questa non-vita con la brutalità dei suoi artigli e delle sue zanne. Quando impareremo a scrivere di tutto ciò, quando saremo capaci di esprimere il velenoso miscuglio di pazzia socialmente organizzata e di atavici mostri che albergano nella nostra stessa ombra, quando riusciremo a fronteggiare l'imprevisto, a sopportare la sofferenza nostra e altrui, ad accettare il lato più oscuro e probabilmente ineluttabile dell'umana esistenza, saremo finalmente scrittori e uomini; più grandi e più autentici di qualsiasi autore di horror e generi limitrofi.


venerdì, novembre 23, 2007

1408


"1408" (1 + 4 + 0 + 8 = 13) è il numero di una camera d'albergo che incuriosisce lo scrittore Mike Enslin (John Cusack), specializzatosi nella ricerca di fenomeni paranormali dopo la prematura morte della figlioletta. Enslin ha scritto due libri su luoghi "stregati", ma in fondo è un agnostico e non crede nemmeno all'esistenza degli spiriti. Finché un giorno non riceve una cartolina su cui sta scritto: DON'T ENTER 1408. L'anonimo mittente in pratica gli suggerisce di non prendere alloggio nella misteriosa stanza, che si trova all'ultimo piano dell'Hotel Dolphin a New York. Lo scrittore raccoglie il guanto della sfida e decide stante pede esattamente il contrario. Dopo aver vinto anche la resistenza del manager dell'albergo (Samuel L. Jackson), il quale a lungo cerca di dissuaderlo dall'"intento suicida", Enslin/Cusack si impianta nella 1408 con il suo laptop, il suo rivelatore di fenomeni extrasensoriali e pochi altri averi.

E per lui inizia l'incubo...



1408 è una riuscita trasposizione di un racconto di Stephen King; sicuramente la più riuscita in assoluto, dopo il celebre Shining a firma di Stanley Kubrick. La pellicola risulta avvincente per via degli special effects (mai eclatanti, per fortuna) e della magistrale recitazione di John Cusack. Molte le sorprese cui, all'interno dell'inquietante camera d'albergo, vanno incontro il protagonista e gli spettatori; e, in conclusione della vicenda, il regista svedese Mikael Hafström (Derailed - Attrazione letale) ci dona anche un finale alternativo a quello ("poco cinematografico") dello Stephen "King of Horror".

"Dopo le proiezioni-test" ha spiegato Hafström, "abbiamo optato per il finale che c'è adesso, perchè sentivamo che era più soddisfacente. Gli altri saranno comunque disponibili sul DVD."



Titolo Originale: 1408

Regia: Mikael Hafström

Interpreti:  John Cusack, Samuel L. Jackson, Mary McCormack, Andrew Lee Potts, Kim Thomson

Durata: 1h 44min.

Nazionalità: USA 2007

Genere: horror





mercoledì, luglio 04, 2007

eBook gratuito





(http://www.lulu.com/content/921476) formato .pdf

Racconti bizzarri e dell'orrore.
Featuring: la setta degli Adonaidi (Pholcus Phalangioides), l'ex compagno di scuola di una rockstar (Envy), un traffico di carne in Sud America (Sarabanda maraquena), la crudele Moana (Moana dentro il pozzo), il fratello della donna-pesce (Se la trota avesse gambe), un chirurgo distratto (Addio, compagno!), Nicu Jota (Fotofobia) e un macabro reality show (Il grande fardello).

Otto sborror-stories (TM) di franc'O'brain. Otto nuove fantasie picee dall'autore delle raccolte Copia a nero e Sangue, macerie & vanità.

domenica, novembre 19, 2006

Orrore!

Stephen King ha imparato che cos'è la paura grazie a George W. Bush.

In un'intervista al magazine tedesco stern.de, King ha ammesso di aver "conosciuto cos'è la paura" tramite "l'infantile convinzione del Presidente americano di essere un messo divino sulla Terra". Prima - ha spiegato King - niente era mai riuscito a spaventarlo in tal modo.

L'autore di tanti bestsellers internazionali non ha fatto un segreto di essersi sentito sollevato dopo aver appreso i risultati dell'ultimo poll per il Congresso americano. Ha inoltre sottolineato che la gioia più grande per lui è stato il licenziamento del Ministro della Difesa Rumsfeld.

Stephen King si trova in questi giorni a Londra per presentare l'ultimo suo romanzo Love, da lui stesso ritenuto tra i suoi migliori in assoluto. Nell'intervista a stern.de, King ha tra l'altro parlato dell'importanza che riveste sua moglie Tabitha per il buon esito della sua attività letteraria.

mercoledì, novembre 01, 2006

Ma a chi serve Halloween?

Ieri 31 ottobre. Questa cavolata di Halloween, con la quale abbiamo viziato i nostri già stramaledettamente malati figli, mi ha rotto veramente le scatole. Sono stato importunato da gruppi di piccole pesti dapprima per strada, ieri sera, poi sulle scale, e infine sulla porta di casa, che ho dovuto aprire almeno cinque volte a causa di altrettante scampanellate furiose (e che hanno finito per fare infuriare anche me).

Ma che streghe e maghetti del diavolo! Continuiamo a corrompere così i nostri spermii, a infondergli idee di mondi paralleli orrifici, distogliendo la loro mente dai problemi concreti che affliggono la vita quotidiana (Napoli e dintorni, e questi "dintorni" contengono anche la Brianza e il Varesotto...) e il nostro mondo continuerà essere peggiore di quanto già non sia.

L'unica ricorrenza festiva americana che ha veramente un senso è il giorno di San Valentino.

Genitori, maestri di scuola, assistenti sociali: svegliatevi!

venerdì, ottobre 21, 2005

Recycle / Bycicle

Letteralmente.com, nella persona di Rosanna Deleo, ha chiesto di fare un'intervista a noi della Eloy Edictions. Dico "noi" anche se, dopo la dipartita di Thomas per l'Italia per "questioni di cuore", la nostra casa editrice è virtualmente ridotta a un solo responsabile: Walter Diociaiuti. Io ormai mi occupo quasi esclusivamente del web design.

E' logico che i nostri colleghi italiani siano curiosi di sapere com'è la situazione dell'editoria tedesca. Forse saranno delusi nell'apprendere che i problemi sono molto simili, se non gli stessi, di quelli che deve affrontare un editore del Belpaese.

Sebbene fondata appena un anno fa, la Eloy Edictions (www.eloyed.com) ha già raggiunto in Germania + paesi limitrofi uno status di popolarità davvero sorprendente. Walter Diociaiuti ne è il pilastro portante: lui è uno scrittore di "horror" (in Italia abbastanza noto tra gli appassionati del genere) trasferitosi in queste lande per 8rieccoci!) "ragioni di cuore". Walter ha imparato il tedesco sorprendentemente in fretta (chiunque sa quanto è ostica questa lingua!) e, dopo un po' che soggiornava qui, ha convocato me e un altro scrittore, tale Thomas Gleich, proponendoci il suo piano. Detto, fatto: racimolati i soldini necessari, siamo passati per l'Ufficio del Commercio di Augusta (ovvero Augsburg: la città nativa di Bertolt Brecht) e abbiamo registrato la nuova società.
Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti! In seguito ad alcune - a quanto pare inevitabili - scocciature con gli organi del burokretinismus (che anche gli amici italiani tanto bene conoscono), abbiamo dovuto fare un "tuning" delle nostre vedute sul mondo letterario: ora finalmente sappiamo che non basta la pura passione, ma che bisogna pure arrabattarsi con diverse difficoltà di ordine... ehm... tecnico.

La particolarità maggiore della Eloy, rispetto alla marea di altre piccole case editrici attive sul mercato tedesco, è quella di intrattenere stretti rapporti con scrittori di lingua anglosassone, tutti sempre ben disposti a pubblicare per noi, evidentemente allettati dalla possibilità di estendere la loro fama anche in Europa.
Diociaiuti è il nostro "public relations man": nessuno meglio di lui conosce la scena della letteratura fantastica britannica e statunitense (soprattutto nel campo dell'horror). Io sarei l'esperto di fantascienza, anche se, a causa di attività extraeditoriali, ho ben poco tempo a disposizione, e mi limito perciò principalmente ad occuparmi dell'homepage. "Professor" Thomas Gleich, invece, era l'esperto di giallistica e responsabile del settore redazionale (correttorato incluso); nel frattempo ha abbandonato la Eloy, emigrando in... Italia, al seguito di una studentessa di lingue di Cuneo. Ora per il lettorato ci affidiamo a collaboratori/collaboratrici esterne, cosa che del resto è sempre avvenuta per il servizio di traduzioni e per grafica & layout.

La Eloy funziona secondo il principio: ogni libro deve finanziare quello successivo. Finora le cose sono andate benino, anche perché il nostro programma editoriale è di tutto rispetto, ovvero comprende molte firme autorevoli dell'horror, della fantasy e della science fiction. I grattacapi maggiori li abbiamo con la distribuzione: non bastano la homepage e una manciata di librerie sparse per tutto il territorio, bisognerebbe riuscire a distribuire in modo capillare, continuo, e soprattutto senza dover cedere il 60% del ricavato su ogni copia venduta (già: è questo che i distributori tedeschi pretendono).

Il passaggio da piccola casa editrice a casa editrice piccolo-media, dunque, si prospetta molto difficile. Per fare le cose veramente bene, ci vorrebbe un capitale minimo di 50-60 mila euro... Per fortuna, c'è l'entusiasmo a sorreggerci!

Abbiamo inserito nel programma anche il primo nome italiano: Danilo Arona, del quale stiamo traducendo un eccellente romanzo. Per il futuro prossimo venturo, contiamo su qualche partnership con case editrici italiane; finora abbiamo trovato molta disponibilità ma scarso impegno...






mercoledì, aprile 06, 2005

NEWWORLD MACHINE

Non c'è nulla di paragonabile, - diceva - siamo un popolo meraviglioso, e viviamo in un'epoca meravigliosa. Paracadute e ferrovie; trabocchetti e cannoni grandinìfughi! I nostri piroscafi solcano ogni mare, e la valigia aerea di Nassau si dispone a iniziare servizi regolari (tariffa per andata o ritorno solo venti sterline) fra Londra e Timbuctù. E chi calcolerà l'immensa influenza sulla vita sociale, sulle arti, sul commercio, sulla letteratura che deriverà immediatamente dai grandi princìpi dell'elettromagnetismo?



Da: L'uomo "usato", di Edgar Allan Poe, in Stravaganze